L’1-4 rimediato tra le mura amiche dal Pergocrema contro il Portogruaro non è piaciuto ai tifosi del Pergo che, a fine gara, hanno manifestato il malumore relativo alla sconfitta attraverso una contestazione che, tuttavia, non va fraintesa né ricamata per leggervi polemiche che non vi sono.
La contestazione – hanno spiegato gli stessi supporters della Curva Sud Pergo con un comunicato – lamentava sofferenza non tanto rispetto alla sconfitta, semmai alla maniera in cui la stessa è maturata.
“Vogliamo gente che lotta – si legge in un passaggio dello stesso – gente motivata, attaccata alla maglia, l’esempio sono i giocatori della passata stagione, che tra mille difficoltà hanno saputo immedesimarsi in noi e ci hanno portato ad una salvezza insperata ad inizio stagione”.
Momento delicato, in casa Pergo, sebbene la tifoseria continui a garantire attaccamento e condivisione del progetto corale: a complicare le cose, oltre a prestazioni troppo spesso altalenanti e discontinue, anche una serie di notizie incrociate – provenieti da quotidiani e siti internet – secondo cui il patron, Sergio Briganti, sarebbe intenzionato a cedere la società dopo pochi mesi di presidenza.
In tal proposito – e nel tentativo di porre fine alle dicerie e alle “false notizie”, Briganti ha deciso di divulgare un comunicato – forzapergo.blogspot.com – che riportiamo integralmente:
Sono Sergio Briganti Presidente dell’ U.S. Pergocrema 1932. Ritengo doveroso intervenire oggi (il comunicato è dell’11 gennaio 2012, ndr) per quanto ho letto e in alcuni casi continuo a leggere sui giornali o altre fonti web, tutte assolutamente ‘bene informate’ a quanto dicono. Pensavo che da Presidente di una società di calcio i miei interventi dovessero essere incentrati su disquisizioni di carattere tecnico, e che magari in pieno calcio mercato si dovesse parlare di possibili nuovi arrivi, invece non è così.
Consentitemi di intervenire partendo da ieri. Dopo avere aperto i giornali mi sarei aspettato critiche alla prestazione della squadra, critiche verso il nostro tecnico, critiche dirette verso alcuni giocatori che magari non avrebbero onorato la maglia che indossano, tutti potevano dare la loro personale versione di quanto accaduto in campo, proprio come ho fatto io subito dopo la partita, contrariato come non mai, come hanno fatto un gruppo di tifosi ‘veri’ e ‘sani’ cannibali che si sono rivolti ai giocatori e alla società in cerca di spiegazioni circa una prestazione che certamente non aveva soddisfatto non solo per il risultato, quanto soprattutto per l’impegno.
Qualcuno invece ha preferito parlare delle difficoltà economiche del Pergocrema, anzi ha voluto toccare argomenti di bassissimo profilo quasi fossero dei pettegolezzi da comari. Le difficoltà oggi esistono per le aziende che sono il motore dell’economia nazionale, sono oggettive, sono quotidiane, figuriamoci se gestire l’azienda calcio oggi non porta con sé delle problematiche serie; e parlo di ‘azienda’ perché il Pergocrema in Prima Divisione è una vera e propria azienda e quando ne sono diventato il Presidente non l’ho fatto per un colpo di testa e neppure come un salto nel buio.
Io sono il Presidente, ho ritenuto che se i tifosi dovevano incontrare la società, la persona giusta non potevo che essere io che ne sono a capo. Così una rappresentanza di tifosi ha accettato di incontrarmi, un confronto a tratti duro ma leale tra persone che hanno un unico interesse comune: il bene del Pergo. Al termine ci si è lasciati con l’impegno di rivederci a breve, già in settimana, per verificare alcune cose che loro mi hanno riferito e per consentire loro di verificare in che modo avrei affrontato il problema con la squadra. Così non è stato invece per chi ha voluto andare a cercare lo scoop giornalistico, senza verificare quanto affermava sulla semplice base del chiacchiericcio da bar, del sentito dire.
Non si dimostra così di volere bene ai colori gialloblu. Bastava chiedere alla società di fare il punto della situazione, verificando insieme il perché delle difficoltà e come la società, con me impegnato in prima persona, si stesse adoperando per risolverle, chi mi ha conosciuto sa che non è mia consuetudine nascondermi dietro niente e nessuno. Ho infine pensato che forse quanto accaduto potesse avere uno scopo più preciso, attaccare la mia persona in modo meschino per indurmi a lasciare la presidenza, magari a lasciare la società, allora dico con molta schiettezza che non serve fare la guerra, chi cerca o vorrebbe subentrare alla gestione del Pergocrema faccia una telefonata a me personalmente. Se qualcuno non vuole Sergio Briganti a Crema, me lo faccia sapere, qualcuno pensa di poter fare meglio del sottoscritto, si faccia sentire, qualcuno pensa di poter rappresentare meglio la Città di Crema, la sua tifoseria e la storia del Pergo, mi faccia una semplice telefonata. Io sono qui, non mi nascondo, sono pronto a qualsiasi confronto, purchè costruttivo, perché io sono arrivato qui per costruire una grande squadra, consapevole certo di dover affrontare delle problematiche, ma il mio obiettivo resta quello, il futuro di una squadra solida e competitiva.