Pro Patria-Milan sospesa per razzismo

Ha fatto bene Massimo Ambrosini a ritirare la squadra dopo poco meno di trenta minuti di gioco dell’amichevole tra Pro Patria-Milan, che avrebbe dovuto essere momento di festa soprattutto per la compagine di casa – che milita nella Lega Pro Seconda Divisione A – e che si è invece trasformata (colpa dei soliti 10, 20 individui isolati) in una brutta pagina di calcio non giocato andata in scena a Busto Arsizio.

Gruppettino sparuto, nella curva locale, intento a insultare i calciatori del Milan di colore – tra tutti, leggiamo sui portali che hanno seguito la sfida in tempo reale, è stata una caccia all’insulto nei confronti di Boateng – e conseguente interruzione dell’amichevole: prima Boateng ha platealmente protestato abbandonando il campo, poi lo hanno fatto i compagni di squadra capitanati da Ambrosini e i calciatori avversari.

Pare che tra i rossoneri nessuno voglia ricominciare a giocare mentre i calciatori della Pro Patria starebbero cercando di riportare tutto alla tranquillità.

Ore 15.25. Gara definitivamente sospesa.

Ore 15.40. Le parole di Allegri in conferenza stampa:

“E’ un episodio che dispiace anche per le famiglie e i bambini che erano allo stadio per fare festa. Abbiamo promesso alla Pro Patria di tornare per questo tipo di tifosi. Dovevamo dare un segnale forte”.

Sulla falsariga le parole di Ambrosini:

“Andava dato n segnale forte. Il Milan si impegnerà a tornare a Busto Arsizio per le persone che non hanno nulla a che fare con il razzismo”.

Ore 15.50. Il patron della Pro Patria, Pietro Vavassori, a  Sky Sport 24:

“Abbiamo isolato quelle persone che allo stadio non si vedono mai e hanno pretestualmente utilizzato l’occasione. La mia è amarezza che mi lascia senza parole e disarmato. La decisione del Milan è comprensibile”.

Il video di Pro Patria-Milan

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