La scelta della dirigenza dell’Aquila calcio è ricaduta su Giovanni Pagliari, nuovo allenatore del club abruzzese chiamato a centrare i play off nel corso della volata finale del campionato di Lega Pro Seconda Divisione B.
Il comunicato del club:
La scelta della dirigenza dell’Aquila calcio è ricaduta su Giovanni Pagliari, nuovo allenatore del club abruzzese chiamato a centrare i play off nel corso della volata finale del campionato di Lega Pro Seconda Divisione B.
Il comunicato del club:
In termini pratici, la sfida (e i punti) servono più al Foligno che al Foggia, sebbene i pugliesi non siano ancora matematicamente salvi e possano al contempo coltivare pochissime speranze di accedere alla zona play off.
Il tecnico umbro, Giovanni Pagliari, è intervenuto nel corso del pre partita per chiedere ai propri uomini di bissare la sfida contro il Sorrento:
Tra i giocatori simbolo della storia del Chieti, attualmente riveste il ruolo di allenatore professionista, troviamo Giovanni Pagliari, fratello di Dino, ex tecnico del Pisa, che dei neroverdi è stata figura di spicco.
Il tecnico nativo di Tolentino ha militato in Abruzzo tra il 1989 e il 1994, totalizzando ben 155 presenze tra C2 (due stagioni) e C1 (tre campionati) e siglando complessivamente 17 reti.
Con Pagliari protagonista, il Chieti ha ottenuto la promozione in C1 nella stagione 1990-1991 metendola in tasca con otto giornate di anticipo: in panchina il grande Ezio Volpi che morì qualche anno più in là a causa di una grave malattia. Gli venne intitolata la curva riservata ai tifosi di casa.
Scontro diretto tra le due squadre che chiudono la classifica di Prima Divisione A: Foligno e Pavia si affrontano nel pomeriggio di sabato 18 febbraio in un match che ha il sapore dell’ultima chiamata per entrambi i club.
Distanziate di due punti in graduatoria (ultimi i lombardi con 10 punti, penultimi gli uomini di Giovanni Pagliari con 12 lunghezze fin qui messe in archiivio), è sfida tra il secondo peggior attacco del girone (il Foligno, 16 reti all’attivo) e la peggior difesa (del Pavia, 38 gol incassati).
In attesa di capire se il maltempo possa o meno incidere anche a Foligno e far propendere per il rinvio di una partita che sarà in ogni caso condizionata dal freddo polare, Foligno-Reggiana diventa partita che i padroni di casa non possono permettersi di perdere.
Allo stadio Blasone, che sarà con ogni probabilità semideserto, il match visto dalla panchina vede uno di fronte all’altro Giovanni Pagliari, che vuole scrollarsi di dosso il penultimo posto di graduatoria, e Lamberto Zauli, reduce dalla vittoria esterna a Como contro una formazione in superiorità numerica.
Forte di una campagna acquisti invernale di rafforzamento e del trend positivo fatto di tre risultati utili – l’ultimo dei quali in casa contro i cugini capoclassifica della Ternana – il Foligno si presenta a Benevento con la volontà di allungare la striscia di risultati utili.
La regola del derby vale anche per la Ternana e annulla, per l’ennesima volta nella storia, differenze di organico evidenti: il Foligno riesce a spendere tutto il cuore di cui dispone e vanificare il vantaggio iniziale dei rossoverdi che, dopo aver sbloccato con Nolè, si piegano alla rete di Galuppo a una manciata di minuti dal triplice fischio.
Un punto a testa che regala il sorriso in casa locale e determina amarezza in quella ospite, visto che il Taranto – vittorioso a Pavia – rosicchia due punti e si porta a una lunghezza dalla vetta. In sala stampa, alla fine della gara, si respira esattamente questo: umore carico tra i locali, rabbia nelle file della Ternana.
Il primo a parlare è il direttore sportivo del Foligno, Federico Cherubini, che sottolinea la grande determinazione degli uomini di Giovanni Pagliari:
Lo stadio Blasone si annuncia gremito in ogni ordine di posto e l’esodo – seppur limitato a qualche decina di chilometri – dei tifosi della Ternana, che hanno preso d’assalto Foligno per sostenere i rossoverdi in occasione della sfida tra corregionali, ha fatto sì che il club di casa riservasse agli ospiti più tagliandi di quanti inizialmente ne fossero stati previsti.
Saranno pocomeno di un migliiaio i sostenitori dela squadra allenata da Domenico Toscano che, alla vigilia, ha voluto motivare i propri calciatori attraverso una considerazione volta a vivere il derby con la stessa determinazione e concentrazione spesa nelle altre gare:
Il 2012 di Lega Pro si è aperto – per quel che concerne la Prima Divisione A – tra alcune conferme e qualche sorpresa di interessante ma sono tuttavia le big di categoria, che non hanno mancato l’appuntamento con la vittoria, a fare incetta di posizioni nella top 11 relativa alla diciottesima giornata e che – ricordiamo – è un sunto tra i voti in pagella assegnati ai calciatori dai quotidiani La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport.
Ternana, Taranto, Carpi e Pro Vercelli ricominciano nel migliore dei modi. Il sorpresone? La Spal. Nelll’undici ideale, in porta ci finisce tuttavia l’estremo del Foligno, Zandrini, che con le sue parate ha fermato la corsa dell’Avellino. Appena dietro, il portierone della Spal Capecchi.
Un punto in sette partite, dacché la decisione: il Foligno optò per l’esonero di Giovanni Pagliari al fine di svoltare prima che fosse troppo tardi.
Eppure, nel tentativo di voltare pagina attraverso l’ingaggio di Lamberto Magrini, gli umbri non hanno trovato la quadra del cerchio nonostante il nuovo allenatore abbia portato in cascina tre punti (figli della vittoria contro la Pro Vercelli) in cinque partite. Per il resto, quattro sconfitte tutte di misura che hanno sollecitato nuovamente l’intervento societario.
Allora, tanto per fare prima (perché i risultati non avrebbero giustificato un ritorno sulle proprie decisioni) il club ha deciso di tornare ad affidarsi a Giovanni Pagliari.
Lo stadio Fortunati? Non sia terra di conquista, semmai fortino invalicabile masso lì perchè le altre diciassette capiscano che da quelle parti non c’è nulla da fare. Deve essere pressappoco questo l’accorato appello rivolto da mister Lele Domenicali ai suoi uomini, conscio del fatto che la sfida alle porte, impergno casalingo contro un Foligno che ha smarrito la prpria identità e non l’ha ancora ritrovata, diventa opportunità ghiotta prprio per il Pavia, la cui vittoria servirebbe a porre una distanza di qualche punto tra la metà classifica e la zona retrocessione.
Tuttavia, il Foligno che si presenta in Lombardia è squadra ferita. Le ferite non solo bruciano, non solo si rimarginano ma hanno la straordinaria capacità di rinvigorire e ritemprare gli animi di chicchessia: impeto di orgoglio e di istinto che porta a reagire. Ecco, fossimo nei padroni di casa, ci preoccuperemmo semmai di questo impeto: qualora Giovanni Pagliari sia riuscito a trasmettere ai suoi tale approccio, i locali non passeggeranno di certo.
Problemi di formazione e conta degli infortunati anche in casa Pavia, con i locali impegnati nella gara tutt’altro che proibitiva contro un Foligno che, se ancora quello visto negli ultimi periodi, potrebbe garantire ai padroni i casa tre punti in questa fase vitali come ossigeno.
Nelle file dei padroni di casa, Domenicali deve fare i conti con l’eventuale defezione di Gheller a cui ha chiesto di stringere i denti ma che portrebbe non aver superato appieno l’affaticamento muscolare del periodo.