Verona, Mandorlini predica calma: “Restiamo tranquilli”

SANDRA’ – Non servono grandi discorsi per spiegare il valore della gara di ritorno della finale play-off. Ne ha dato dimostrazione Andrea Mandorlini, presentando il match di ritorno tra Salernitana e Verona: “Siamo pronti, speriamo di aver fatto tutto nella maniera giusta, sarà il campo a dire se siamo stati bravi. Dal nostro punto di vista c’è tranquillità, un paio di giocatori sono in dubbio, verificheremo fino all’ultimo istante la loro disponibilità”.

Molto han fatto discutere gli attacchi e le minacce comparse su alcuni social network all’indirizzo del tecnico ravennate: “Ci sono una tattica in campo ed una al di fuori. Cercano di colpire in primis l’allenatore, ma non hanno capito che i miei giocatori sono molto più forti, cercheremo di dar vita ad una grande partita. Si tratta di un costume non proprio bello, tuttavia fa parte del gioco. I miei uomini dimostreranno il proprio valore sul rettangolo verde”.

Diverse le defezioni tra i granata, ma l’ex Cluj si concentra solo sulla squadra scaligera: “Cercheremo di giocarcela, quello è poco ma sicuro. Non mi interesso delle assenze avversarie, penso esclusivamente alla mia formazione”.

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Foggia, Bonacina si presenta: “Qui per fare bene”

Secondo di Delio Rossi, poi di Mandorlini, infine di Colantuono, prima di costruire la sua carriera da allenatore facendo tutta la trafila dell’Atalanta fino ad allenare per due anni nella Primavera. Questo il cursus honorum di Walter Bonacina, nuovo allenatore del Foggia, che così si è presentato: “Saluto tutti, devo un ringraziamento alla società, perché mi ha dato l’opportunità di allenare una grande piazza, con una società che ha una storia alle spalle. Ho molti stimoli e cercherò di dare il massimo. Ho fatto un’esperienza di 6-7 anni prima come allenatore in seconda e poi nelle Giovanili e adesso ho fatto la scelta di fare l’allenatore professionista. Spero di fare bene e dimostrare che posso vincere questa sfida”.

  • Lei viene presentato venerdì 17 alle ore 17. Tra i tanti allenatori lanciati da Pavone ci sono personaggi come Prandelli e Delio Rossi. Questo è per lei un augurio…

“Io la ringrazio, lei ha perfettamente ragione, ho conosciuto Pavone, che ha fatto molto per il calcio, è uno scopritore di talenti, ho piena fiducia, se ne intende a spero di collaborare con tutti per far arrivare i risultati”.

  • Non la spaventa l’eredità di Zeman?

“Il fatto che chi mi ha preceduto sia un grande allenatore è sotto gli occhi di tutti. Ma io parto da oggi, per fare e dare il massimo, per costruire una nuova squadra insieme alla società. Non ho paura perché ho fiducia nelle mie qualità. E’ chiaro che il calcio professionistico è più difficile, ma il campo è sempre lo stesso”.

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Francesco Forte, il futuro del Pisa

Quando Francesco Forte emetteva i primi vagiti, capitan Carparelli appena diciassettenne iniziava una brillante e lunga (speriamo ancora molto) carriera. Diciassette anni, la stessa età (più o meno) mostrata dalla carta d’identità di Francesco Forte nel giorno del debutto tra i professionisti nella trasferta di Terni. Da lì il giovane bomber nerazzurro non ha praticamente più abbandonato il gruppo Prima-squadra del Pisa 1909, confermandosi comunque tra i Re dei cannonieri del campionato Berretti. E adesso per lui è arrivato anche un altro attestato di stima. Infatti, il giovane bomber pisano si presenterà alla Pinetina di Milano per presentare le sue doti ai campioni del mondo in carica. La Primavera dell’Inter, fresca vincitrice anche del Torneo di Viareggio, ha chiesto ed ottenuto dal Pisa il nulla-osta per schierare (in qualità di prestito) Francesco Forte nell’importantissimo torneo Dossena di Crema.

Non male, per un ragazzo costretto in questa stagione anche a mordere il freno per due mesi a causa di una infrazione al piede. E una iniezione di fiducia per un futuro che in molti sotto la Torre si augurano ricco di soddisfazioni, per lui e ovviamente per il Pisa:

“E’ stata una stagione fantastica. Mai e poi mai mi sarei immaginato di avere così tante occasioni di confrontarmi con campioni del calibro di Carparelli, Amoroso, Raimondi ecc… E adesso questa ulteriore avvenutura che mi gratifica personalmente ma che rappresenta il frutto del lavoro svolto assieme ai miei compagni della Berretti in questa stagione. Sono proprio felice”.

  • Un anno di ‘scuola calcistica’ davvero niente male…

“Lavorare al fianco di certa gente ti fa crescere minuto dopo minuto. Ho imparato tantissimo e ho ancora voglia di imparare e migliorare. Magari non ho avuto molte occasioni per scendere in campo ma in una stagione difficile e delicata come quella che si è appena conclusa solo il fatto di essere tenuto in considerazione mi riempie di orgoglio e di responsabilità”.

  • L’insegnamento più importante?

“Uno dei giocatori con cui ho legato maggiormente è Christian Amoroso. Lui ha alle spalle una grandissima carriera e lui mi ha sempre detto di restare umile. Piedi per terra e tanta umiltà, queste dovranno essere le mie caratteristiche”.

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Verona, patron Martinelli: «Speriamo in un arbitraggio equo»

VERONA – Nel tardo pomeriggio di mercoledì il presidente Martinelli ha espresso alcune valutazioni in vista del ritorno della finale play-off, in programma il 19 giugno alle 18.

“Premettendo di non amare le polemiche, sottolineo che in passato siamo intervenuti a seguito di dichiarazioni dei vertici societari del Sorrento. Noi non abbiamo mai avuto agevolazioni, non le desideriamo né ora né mai. I rigori fischiati al “Bentegodi” sono sacrosanti, a differenza di quello assegnato nel ritorno della semifinale play-off tra Alessandria e Salernitana, con un’irregolarità avvenuta fuori dai sedici metri. Oggi, in risposta ad alcuni organi d’informazione salernitani, dico che l’arbitraggio visto a Verona è stato equo, mi aspetto altrettanto in Campania. A centrare la promozione non dovrà essere chi ha avuto più favori; come detto in passato, se l’avversario dimostrerà di essersi meritato il risultato, sarò il primo a levarmi il cappello”.

La gara di domenica scorsa ha avuto grande richiamo anche per fatti di cronaca: “Dispiace per gli incidenti che si sono verificati in occasione della sfida disputata in riva all’Adige, sono un contorno inappropriato rispetto ad una sfida di spessore tra due compagini di qualità. Prendiamo le distanze da qualsiasi forma di violenza, condannando tutto ciò che non c’entra nulla col calcio. L’auspicio è che allo stadio “Arechi” vada in scena una bella giornata di sport, degna del blasone delle formazioni che scenderanno in campo”.

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Juve Stabia, senti Mbakogu: “Andiamo a Roma per vincere”

L’attaccante Mbakogu, bocca di fuoco della Juve Stabia, è convinto delle possibilità della sua squadra di vincere, domenica, sul campo dell’Atletico Roma, per approdare in serie B. “Dobbiamo solo vincere – tuona il bomber nigeriano – e cercheremo di farlo in tutti i modi, indipendentemente dalla qualità del gioco che esprimeremo”. La condizione fisica dell’attaccante non è stata ottimale nelle ultime settimane: “ Spero di potermi allenare con regolarità anche se, arrivati a questo punto, qualsiasi dolore e/o infortunio passa in secondo piano”. Al riguardo con grande maturità precisa: “Chiunque andrà in campo sa bene di dover dare il massimo, per centrare la vittoria a coronamento di un anno di sacrifici”. A proposito dell’avversario: “ Secondo me la difesa è il loro punto debole mentre sono fortissimi sia a centrocampo che in attacco”. Domenica rientrerà Mezavilla: “ E’ troppo importante per noi, senza togliere meriti a Davì che lo ha sostituito. Adrian è fondamentale nell’economia del nostro gioco ed averlo a disposizione sarà sicuramente un vantaggio per la Juve Stabia”.

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Sorrento, patron Gambardella lascia

Per motivi personali, a partire dalla data odierna, rassegno le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente del Sorrento Calcio.

La società è in vendita, pertanto, coloro i quali fossero interessati, potranno rivolgersi all’ammministratore avv. Francesco D’Angelo che recepirà eventuali offerte. Nel ringraziare tutti i dirigenti che hanno collaborato alla gestione del club, e i tifosi per la loro vicinanza, auguro a tutti le migliori fortune.

  • Il Presidente
  • MARIO GAMBARDELLA

Questo il comunicato del presidente del Sorrento, senza appello. Questa, invece la reazione del sindaco della città. “Ho appreso per vie ufficiose l’intenzione di Gambardella di rassegnare le sue dimissioni dalla presidenza del Sorrento Calcio. Sono stupito di una decisione improvvisa e resto in attesa di conoscere le motivazioni. Ad ogni modo tutto questo non influisce minimamente sulle considerazioni di gratitudine della città nei confronti suoi e della sua famiglia – aggiunge Cuomo – per la professionalità e la dedizione con la quale hanno diretto la società. Spero di incontrarlo al più presto per capire le ragioni della sua decisione e per provare a convincerlo a ritornare sui suoi passi”.

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Pugliesi: «Pisa, sei sempre stato il mio sogno»

Maurizio Pugliesi è stato, nel momento decisivo della stagione, l’ultimo baluardo di una difesa pisana tramutatasi d’un colpo in una roccaforte quasi inespugnabile. Merito di una crescita costante di tutti i reparti, del grande lavoro svolto in allenamento e, soprattutto, del grande attaccamento alla maglia che tutti (lui per primo) hanno sempre avuto.

Un attaccamento che Pugliesi, da pisano doc, non ha mai nascosto. Fin dal giorno della firma sul contratto: “In quel momento ho realizzato un sogno – racconta –. Un sogno cullato fin da bambino che ho avuto la fortuna di vivere da protagonista in questa stagione. E che si è concluso come tutti volevamo”.

  • Protagonista per caso?

“Con la società fin dal primo momento ci siamo guardati negli occhi e abbiamo parlato chiaramente. Il mio ruolo doveva essere quello di un giocatore esperto pronto a contribuire alla crescita di Ivan Lanni. Fra noi si è creato un ottimo rapporto e io ho sempre lavorato con grande voglia per farmi trovare pronto alla prima occasione. E di occasioni ce ne sono state: credo di aver dato il mio contributo a questa salvezza”.

  • Un ruolo da chioccia?

“Ho 34 anni e per un portiere non sono certo decrepito. Sto bene, ho ancora tanta voglia di giocare e ci sarà tempo per fare la chioccia. Ripeto, conosco il mio ruolo all’interno del gruppo e quando ci sarà bisogno di me risponderò sempre presente”.

  • Non sono molti i pisani che hanno avuto ‘fortuna’ in maglia nerazzurra…

“Non è mai facile giocare nella tua squadra del cuore. Subentrano tanti aspetti emotivi e ambientali. Per quanto mi riguarda soltanto l’idea di scendere in campo e avere alle spalle la curva Nord vale più di ogni altra cosa. Certo, ad un certo punto qualche pensiero…”.

  • Paura di retrocedere?

“No, assolutamente. Quell’idea non mi è mai passata per la testa e penso che nessuno all’interno del gruppo ci abbia mai pensato. Ovviamente abbiamo attraversato momenti delicatissimi in questa stagione e qualche preoccupazione c’è stata. Poi a Cava è cambiato tutto”.

  • E’ stata quella la gara decisiva?

“Sicuramente. Quello è stato un vero e proprio spareggio che siamo stati molto bravi ad interpretare. La vittoria ci ha dato una spinta enorme”.

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Juve Stabia, Braglia non si dà per vinto: «Al ritorno daremo tutto»

Al termine del match disputato contro l’Atletico Roma, il tecnico della Juve Stabia Pietro Braglia ha analizzato la prestazione della squadra: “ E’ stata una buona gara contraddistinta da occasioni da entrambe le parti – così esordisce il tecnico –anche se abbiamo fatto fatica a centrocampo. In settimana avevamo studiato alcune soluzioni tattiche che, purtroppo, in certi frangenti, non siamo riusciti ad applicare alla perfezione, consentendo le rapide ripartenze degli avversari”. A proposito delle sostituzioni operate: “ Visto il caldo e, nel tentativo di dare maggiore incisività all’attacco, ho inserito Ciotola, Mbakogu e Raimondi. Purtroppo – sottolinea il trainer – né Ciotola né Mbakogu sono in ottime condizioni per cui ho dovuto attendere prima di effettuare i cambi”.

Il centrocampo potrebbe aver accusato l’assenza di Mezavilla: “ Non cerco alibi e, ad essere sinceri, la prestazione di Davì non mi è dispiaciuta e sottolineo che grazie a lui e Dianda è stato limitato Babù tanto che è stato sostituito”. La Juve Stabia comunque si giocherà tutto nella gara di ritorno, senza farsi intimorire dall’avversario:

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