Taranto-Avellino diretta web

Anticipo della diciassettesima giornata di Prima Divisione A

  • Venerdì 16 dicembre 2011 stadio Iacovone, Taranto

Taranto – Avellino diretta web 2-0
Rete: 6′ Sciaudone (T), 22′ st Di Deo (T)

Prendo in prestito la tastiera di Samuel, Giancarlo e Roberto. Chiedo venia alla redazione e provo a insinuarmi piano tra gli schermi di chi avrebbe soltanto voglia di godersi in santa pace Taranto-Avellino con l’occhio di bue a fare luce sullo Iacovone. L’incipit per una grande serata di calcio. Rubo poco tempo a chi tenterà di riportare sensazioni e azioni che introducono (sulla scia di Monza-Benevento) alla diciassettesima giornata di Prima Divisione A.

Stavolta, in barba ad altre circostanze, il pre partita è una storia. Una storia che nasce  a Taranto e che ha per protagonista un tarantino tutto d’un pezzo. Un professionista integerrimo, sfegatato tifoso della squadra che rappresenta la sua città. Eppure, quella di Gianmario Leone – un amico cui va l’abbraccio di sempre – è storia che non dovrebbe lasciare indifferente neppure nei meandri di Avellino. Credo possa essere emblematica per i figli di ciascuna delle province del sud Italia.

Biondo, spigliato e taciturno come quelle contraddizioni che pare procedano in simultanea. Pianoforte, agrodolce. Roba simile. Spigliato e taciturno nel suo essere integerrimo. Vispo e silente nel vivere secondo i dettami di un intento che è compendio di una vita: essere per Taranto quel che Taranto è per lui.

E Taranto, per lui, è la vita. Da vivere con spirito critico e altruismo. Con impegno e dedizione. Vita da spendere per costruire. E per costruire, occorre fare fatica, scegliere tra opzioni che mettono in difficoltà. Giorno dopo giorno. Avrebbe potuto investire il futuro in opportunità significative servitegli su piatti d’argento da editori ubicati appena sopra il Po. Pensare a una carriera soddisfacente sotto ogni punto di vista.

Invece un giorno. Un bel giorno, da che si lavorava gomito a gomito, lui mi è sembrato abbia scelto la vita in tre minuti.

“Saluto Milano, torno a Taranto“.

E Taranto, i suoi anfratti, le sue debolezze, le proiezioni in divenire che rischiano di restare solo grandi illusioni: quello era ed è il suo motivo per cui vale la pena vivere. Sembrava che avesse scelto la vita in tre minuti. In realtà gli ci sono solo voluti tre minuti per portarla a termine, ma quella era scelta che aveva dentro da sempre.

Caparbio e coriaceo come certe teste dure che ti danno ai nervi, in tre minuti Gianmario Leone ha lasciato Milano per sempre. Ed è corso a Taranto. A Taranto per sempre in mezzo alla sua gente, ai suoi odori, ai compagni caparbi e coriacei. Quelli che non si tesserano, quelli che seguono una coerenza difficile da perseguire. Tornare a Taranto per contribuire alla crescita della sua città. A Taranto dove c’è l’Ilva. L’acciaieria che sforna in catena di montaggio e inquina, dà da mangiare e uccide: e allora, se dà da mangiare e uccide, da che parte stai?

A Taranto dove la disoccupazione giovanile è un fardello che richiama alla mente quello sopportato da decine e decine di province del Mezzogiorno. A Taranto dove fare politica, fare il proprio dovere, fare il giornalista – e intendo il giornalista per davvero, non l’impegato di cui accennava il caposervizio del Mattino a Giancarlo Siani –  è diverso che farlo qui. Sotto le guglie del Duomo. Può essere simile il coraggio, la voglia, l’intraprendenza e la fame di verità: ma cambia il contesto, allora cambia tutto.

Ecco: Gianmario Leone ha scelto di fare il giornalista sul serio. E di farlo nella sua città. E di farlo al servizio della sua gente. E di farlo senza paura. Ha preferito lavorare per un quotidiano locale. Mentre altri darebbero in cambio qualche anno di vita per una scrivania da galoppino nei grossi quotidiani, lui ha scelto. “Taranto Oggi” vale molto di più perché fin dal nome, quel quotidiano, rispecchia il suo pensiero. Agire ora, darsi da fare adesso. Non ha mai avuto bisogno di riconoscimenti, eppure sapere che a Gianmario Leone è stato assegnato dai concittadini l’annuale premio riservato a chi, nel corso dell’anno, si è distinto nella lotta contro l’inquinamento, è dettaglio che mi porta a gioire.

Gioisco perché quella scelta parsa a me – allora – poco comprensibile è stata a tal punto vincente da insinuare dubbi in chi – quella scelta – non ha avuto il coraggio di farla sebbene provi a cercare frammenti e brandelli della sua Avellino in ogni cosa, in ogni persona gli capiti a tiro. Esisti e resisti.

Buona partita, amico mio: fino all’ultimo respiro. E se stasera vi toccasse di perdere (magari pure – e sai che goduria – per un rigore regalato), per una volta prova a fare quello che per mentalità non fai davanti ai soprusi: mastica, sputa e passa avanti.

Auden Bavaro

Si annuncia il pubblico delle grandi occasioni. Taranto si è mobiliata per seguire la squadra di Davide Dionigi e la presenza di pubblico allo stadio Iacovone dovrebbe sfiorare le diecimila unità. Il clima è giustiuficato dall’eventualità che i padroni di casa possano – con i tre punti – riportarsi in vetta a scavalcare la Ternana in attesa che gli umbri affrontino il diciassettesimo turno di campionato.

LE ULTIMISSIME DAI CAMPI

Squadre in campo, botti a Taranto. per ora, nove tifosi dell’Avellino e nove mila tra gli ospiti.

Le formazioni:

  • Taranto: Bremec, Sosa, Di Bari, Prosperi, Di Deo, Sciaudone, Antonazzo, Rizzi, Guazzo, Rantier, Degasperi. A disposizione: Maraglino, Cutrupi,  Colombini, Pensalfini, Russo, Garufo, Girardi. All: Dionigi.
  • Avellino: Fumagalli, Ricci, Puleo, Cardinale, Zammuto, Malaccari, Millesi, D’Angelo, Lasagna, De Angelis, Zigoni.  A disposizione: Fortunato, Labriola, Citro, Falzerano, Zappacosta, Herrera, Thiam. All: Bucaro

La patrtita è iniziata.

  • 3′. Taranto in attacco, Avellino raccolto e pronto a ripartire. Primo giallo della gara a Rantier.
  • 5′. Giallo anche a Malaccari
  • 6′. Sciaudone in gol al primo tiro in porta dei locali. Pessima disposizione della retroguardia irpina.
  • 10′. Irpini nella metà campo locale in cerca del pari ma l’Avellino fa fatica a calciare in porta. Intanto, si odono i cori “a rispondere” dei tifosi del Taranto che cantano con l’eco.
  • 14′. Reazione Taranto: due corner di fila per i locali. Rantier si fa stoppare da Fumagalli.
  • 17′. Colpo di testa di Sosa che si spegne alla sinistra di Fumagalli.
  • 22′. Il pressing del Taranto si fa a tratti incessante. Avellino in difficoltà.
  • 25′. De Gasperi si divora un gol già fatto: si è fermato pensando che fosse in fuorigioco. Avellino ancora fuori gara. Il Taranto controlla con facilità anche se la verve di De Angelis crea qualche scompiglio alla retroguardia locale.
  • 29′. Nulla di fatto: ci si scontra in mediana senza riuscire a creare manovre fluide.
  • 31′. Malinteso Bremec-Di Bari nell’area locale con quest’ultimo che allontana in maniera decisiva.
  • 33′. Gli ospiti sbagliano numerosi passaggi, locali che non sembrano intenzionati a forzare i ritmi.
  • 35′. Rovesciata di Guazzo, numero balistico interessante ma nulla di fatto.
  • 36′. Fumagalli si salva in corner su tiro di De Gasperi.
  • 41′. Fase meno intensa, il Taranto attende l’intervallo mentre gli ospiti cercano di sfruttare ogni palla.
  • 43′. Guazzo sta tenendo palla e induce la retroguardia ospite a falli tattici
  • 45′. Niente recupero. Fine primo tempo con il Taranto in vantaggio in virtù della rete di Sciaudone. All’Avellino, il merito di non essere crollata e di essere rimasta in partita.
  • 2T
  • Avellino con gli stessi effettivi. Taranto con Garuffo per Antonazzo.
  • Partiti.
  • 2′. Garufo già vibrante: costringe Cardinale a rifugiarsi in corner.
  • 3′. Prodezza di Fumagalli a gioco fermo: sulla conclusione di Guazzo l’arbitro aveva fischiato per fuorigioco.
  • 8′. L’Avellino sta salendo e cerca di guadagnare metri di campo.
  • 11′. Il Taranto soffre il pressing ospite ma l’Avellino non tira mai.
  • 15′. Fuori Deggasperi dentro Pensalfini: Dionigi vuole addormentare la partita.
  • 18′. Primo cambio Avellino: fuori Lasagna, pressoché nullo, e dentro Falzerano.
  • 20′. Bolide Millesi, la retroguardia di casa mette in corner.
  • 21′. taranto alle corde, terzo angolo di fila per l’Avellino.
  • 23′. Brutto fallo di Ricci su Rantier, il giallo ci sta tutto.
  • 25′. Nel momento di maggiore fatica, il Taranto raddoppia sfruttando un rimapllo fortunoso. La retroguardia ospite ha buona parte di responsabilità. In rete Di Deo.
  • 26′. Paratona di Fumagalli su Guazzo ma l’arbitro aveva fischiato per fuorigioco. Che non c’era.
  • 28′. Zapppacosta su punizione, palla che si impenna all’ultimo e finisce alta sopra la traversa.
  • 30′. Giallo a Puleo.
  • 33′. Punizione Millesi: debole, centrale ma alta sulla traversa.
  • 43′. Il Taranto chiude in avanti, Sciaudone eletto migliore in campo.
  • 45′. L’Avellino si è arresa. Di Deo e compagni occupano stabilmente la metà campo avversaria.
  • 48′. Finisce qui: Taranto batte Avellino 2-0 e vola provvisoriamnete in vetta alla classifica.

 

Lascia un commento